Le operatrici e gli operatori sanitari e sociosanitari che hanno sollevato preoccupazioni legittime sulle inadeguate condizioni di lavoro e di sicurezza nelle strutture residenziali per persone anziane durante la pandemia sono stati/e spesso soggetti/e a procedimenti disciplinari iniqui e hanno temuto ritorsioni da parte dei loro datori di lavoro. Lavoratrici, così come i sindacati, hanno lanciato l’allarme sulle condizioni di lavoro irrispettose della salute e della sicurezza, sui lunghi turni senza adeguati riposi e sulle ispezioni sul lavoro inadeguate. Le autorità italiane devono garantire che le voci di questi lavoratori non siano ridotte al silenzio, bensì che siano ascoltate.